La Rai dice no al fenomeno Blackface dopo i casi nati a Tale e Quale Show

Cos’è il blackface? Per i lettori che, difficilmente, non ne hanno mai sentito parlare, si tratta di una brutta pratica, condannata specie negli Stati Uniti, dove una persona dalla carnagione chiara si tinge la faccia di colore nero per rappresentare una persona di colore.

Spesso, il blackface è stato adottato per ridicolizzare gli afroamericani, attraverso l’alterazione della bocca, degli occhi, del viso in generale, e dei gesti delle persone nere. Tale pratica, però, in Italia, prima dell’avvenimento dei social si poteva considerare semi-sconosciuta al grande pubblico.

Succede che negli anni, all’interno del talent Tale e Quale Show di Carlo Conti in onda su Rai1, diversi Vip bianchi si sono trovati a imitare Vip di colore italiani e internazionali. A volte con risultati soddisfacenti, in altri casi con risultati molto dubbi, facendo storcere il naso al pubblico sensibile al tema.

Ad esempio il cantante Ghali attaccò il programma nel novembre 2020, dopo che l’attore Sergio Muniz si era tinto la faccia per imitarlo. Ghali aveva esplicitamente detto che il blackface “va oltre un semplice make-up, trucco o travestimento” e che tale pratica non potrà mai assumere un significato positivo, poiché all’origine è razzista e denigratoria.

Per imitare una persona di colore, insomma, ci dovrebbe essere un altro suo simile. Ragionamento che un’altra parte del pubblico potrebbe recepire come controverso, poiché auto-discriminatorio.

In ogni caso, la Rai ha deciso di accogliere la voce dei critici e di un folto numero di associazioni (Lunaria, #Italianisenzacittadinanza, Cospe, Arci e Il Razzismo è una brutta storia) che avevano indirizzato una lettera sul blackface ai vertici dell’azienda.

Il Cavallo all’ingresso della sede Rai di Viale Mazzini – Foto di: RAVAGLI/INFOPHOTO

Nel merito della vicenda per la quale ci avete scritto, diciamo subito che assumiamo l’impegno – per quanto è in nostro potere – a evitare che essa possa ripetersi sugli schermi Rai. Ci faremo anzi portavoce delle vostre istanze presso il vertice aziendale e presso le direzioni che svolgono un ruolo nodale di coordinamento perché le vostre osservazioni sulla pratica del blackface diventino consapevolezza diffusa“.

Insomma, Carlo Conti è avvisato: d’ora in poi a Tale e Quale Show non potrà esserci spazio per equivoci su chi è possibile imitare.

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