Il Concertone del Primo Maggio 2021 ha visto sul palco Fedez andare contro alcuni esponenti della Lega in merito al dibattito sul DDL Zan in difesa delle persone vittime di omotransfobia. Un discorso che sarebbe potuto non andare mai in onda.
L’evento passa in Tv su Rai3 e a Fedez era stato chiesto dai vertici del canale di sottoporre a verifica preventiva il suo discorso, per evitare guai politici. Già dal pomeriggio, il leader della Lega Matteo Salvini si era espresso contro il Concertone con queste parole:
“Il concertone costa circa 500.000 euro agli italiani, a tutti gli italiani, quindi i comizi di sinistra sarebbero fuori luogo”.
Fedez non ha accettato di stare zitto e ha così esordito, per la prima volta al Concertone: “Oggi è la mia prima volta qui. Ed è la prima volta che mi è successo di inviare un testo di un mio intervento perché doveva essere messo al vaglio per approvazione da parte della politica”.
“Approvazione che purtroppo non c’è stata in prima battuta, o meglio… dai vertici di Rai3 mi hanno chiesto di omettere dei nomi, dei partiti, e edulcorarne il contenuto. Ho dovuto lottare, ma alla fine mi è stato dato il permesso di potermi esprimere liberamente”, ha continuato Fedez.
“Mi assumo tutte le responsabilità di ciò che dico e faccio, sappiate però che il contenuto di questo mio intervento è stato definito dalla vice direttrice di Rai3 come inopportuno”.
Al termine di questa precisazione, Fedez ha iniziato il suo discorso sulla festa dei lavoratori e non solo. In particolare, in riferimento al DDL Zan, alle voci contrarie della Lega e dei suoi esponenti politici, vi lasciamo al filmato tratto dal Concertone che vale più di un riassunto scritto.
La replica della Rai
I vertici di Rai3 hanno risposto all’accusa di Fedez con una nota ufficiale in cui si smentisce ogni intervento di verifica sul testo di Fedez e che non sarebbe mai stata operata alcuna forma di censura:
“Rai3 e la Rai sono da sempre aperte al dibattito e al confronto di opinioni, nel rispetto di ogni posizione politica e culturale. E’ fortemente scorretto e privo di fondamento sostenere che la Rai abbia chiesto preventivamente i testi degli artisti intervenuti al tradizionale concertone del Primo Maggio, per il semplice motivo che è falso, si tratta di una cosa che non è mai avvenuta.
Né la Rai né la direzione di Rai3 hanno mai operato forme di censura preventiva nei confronti di alcun artista del concerto: la Rai mette in onda un prodotto editoriale realizzato da una società di produzione in collaborazione con Cgil, Cisl e Uil, la quale si è occupata della realizzazione e dell’organizzazione del concerto, nonché dei rapporti con gli artisti. Il che include la raccolta dei testi, come da prassi.
La Festa del lavoro, come hanno ricordato nei loro interventi i segretari di Cgil, Cisl e Uil, è appunto una festa, vale a dire la celebrazione delle conquiste dei lavoratori e dei loro diritti, sanciti dalla Costituzione e dallo Statuto, di cui i sindacati si fanno custodi e paladini. Ed è proprio a quelle conquiste e a quei diritti, oggi minacciati da una pandemia mondiale che erode l’occupazione, che è dedicato questo Primo Maggio”.
Fedez smentisce la nota Rai: “Ho registrato la telefonata”
Subito dopo la diffusione della nota stampa Rai, Fedez è tornato sull’argomento puntualizzando: “Meno male che ho registrato la telefonata. Non pensavo di dover arrivare fino a questo punto, ma evidentemente non c’è limite alla vergogna”.
Il presidente Rai all’oscuro della nota aziendale?
E a non saperne nulla della nota aziendale di Rai3, che precisava di non aver chiesto di censurare alcun discorso, pare fosse lo stesso presidente della Rai, Marcello Foa. Secondo quanto riportato da TvBlog, attraverso indiscrezioni, quella “diffusa inizialmente come nota della Rai e di Raitre non era stata sottoposta all’approvazione del presidente come di consueto”.
La direzione Rai3: la telefonata contiene tagli
Nuova replica dei vertici di Rai3, dopo che Fedez ha pubblicato online la registrazione della telefonata con la vice direttrice Ilaria Capitani e altre persone legate all’organizzazione dell’evento, esterne però alla tv pubblica. Nella nuova nota si legge:
“La direzione di Rai3 conferma di non aver mai chiesto preventivamente i testi degli artisti intervenuti al concerto del Primo Maggio – richiesta invece avanzata dalla società che organizza il concerto – e di non aver mai operato forme di censura preventiva nei confronti di alcun artista.
In riferimento al video pubblicato sul suo profilo Twitter da Fedez, notiamo che l’intervento relativo alla vicedirettrice di Rai3 Ilaria Capitani (l’unica persona dell’azienda Rai tra quelle che intervengono nella conversazione pubblicata da Fedez) non corrisponde integralmente a quanto riportato, essendo stati operati dei tagli. Le parole realmente dette sono:
“Mi scusi Fedez, sono Ilaria Capitani, vicedirettrice di Rai3, la Rai non ha proprio alcuna censura da fare. Nel senso che… La Rai fa un acquisto di diritti e ripresa, quindi la Rai non è responsabile né della sua presenza, ci mancherebbe altro, né di quello che lei dirà.” […] “Ci tengo a sottolinearle che la Rai non ha assolutamente una censura, ok? Non è questo […] Dopodiché io ritengo inopportuno il contesto, ma questa è una cosa sua.”
L’intervento del sindacato UsigRai
Nel corso della famosa telefonata, si sente dire anche la parola “sistema” evocativa di periodi bui della storia e sinonimo di schemi di pensiero a cui aderire. A tal proposito, è intervenuta l’UsigRai, l’unione sindacale dei giornalisti Rai.
“Nella Rai Servizio Pubblico non può esistere alcun “sistema” cui adeguarsi. Nella Rai Servizio Pubblico ci si deve adeguare esclusivamente ai valori del Contratto di Servizio, quindi a quelli della Costituzione. Detto questo, vedere i partiti che si accapigliano sulla vicenda Fedez è il trionfo dell’ipocrisia.
Perché noi un “sistema” in Rai lo denunciamo da anni: ed è esattamente quello della partitocrazia, che – a partiti alterni – occupa il Servizio Pubblico. Come del resto accadrà ancora una volta nelle prossime settimane con il rinnovo del CdA. Lasciate libera la Rai, lasciate libere le idee, lasciate libere l’informazione e l’arte. Gli unici limiti che si possono legittimamente porre sono quelli imposti dalle leggi e dalla nostra Costituzione”.
L’intervento dell’AD della Rai, Fabrizio Salini
Nella tarda mattinata del giorno dopo il fatto, parla l’amministratore delegato della Rai, Fabrizio Salini, che ribadisce: “In merito all’intervento di Fedez al Concerto del Primo Maggio, Rai3 ha spiegato di non aver mai censurato Fedez né altri artisti né di aver chiesto testi per una censura di qualsiasi tipo. Questo deve essere chiaro, senza equivoci e non accettiamo strumentalizzazioni che possano ledere la dignità aziendale e dei suoi dipendenti”