Domina, la recensione della serie Sky e Now sull’antica Roma al femminile con Kasia Smutniak

Di serie televisive sull’antica Roma ne sono state prodotte tante, ma nessuna prima d’ora aveva considerato centrale il punto di vista femminile. Sangue, guerre, battaglie politiche, sesso, tutti argomenti affrontati con protagonisti maschili palestrati e sudati, circondati il più delle volte da donne volubili. Domina, invece, è una serie differente.

Come dichiarato da Kasia Smutniak nel corso delle interviste e delle conferenze, la protagonista Livia Drusilla, da lei interpretata in versione adulta a partire dal terzo episodio, si può considerare la prima femminista di una società fatta a misura di uomini.

Va subito specificato, per chi non lo sapesse, che Livia Drusilla è realmente esistita e Domina non è un lavoro di finzione: le vicende messe in scena sono reali e solo alcuni personaggi, come quello della schiava e migliore amica di Livia, Antigone, sono stati inventati. Livia è vissuta tra il 31 avanti Cristo e il 29 dopo Cristo, prima della costruzione del Colosseo.

Ad oggi rimangono alcune sue opere a Roma, eppure nei libri di storia viene sempre messa in secondo piano, nonostante il suo ruolo di (futura) imperatrice. Se ne trovano testimonianze in molti libri dedicati a uomini, come al marito imperatore Gaio Augusto, o all’amico Agrippa; ben pochi sono invece gli scritti dedicati esclusivamente a Livia.

La produzione di Sky e Now, con Fifty Fathoms e Tiger Aspect Productions, ha compiuto quindi un grande lavoro di ricerca, grazie anche all’ideatore della serie Simon Burke e alla regista Claire McCarthy. Dal punto di vista scenografico, prevalgono le ambientazioni al chiuso, in quanto molte delle vicende si svolgono all’interno delle grandi domus romane: giganteschi teatri di intrecci familiari dove ogni giorno vivevano, o vi passavano parte della giornata, svariati gruppi di persone.

Foto di: Antonello & Montesi / ufficio stampa Sky

I primi due episodi sono dedicati all’infanzia di Livia. A partire dal terzo episodio si assiste ad un salto temporale, con il cambio definitivo del cast di attori. L’inizio di Domina può apparire lento ma in realtà nasconde tutti gli elementi che a livello di trama esploderanno nel corso delle ore successive. Fareste dunque meglio a tenere alta l’attenzione per ricordavi le varie circostanze, perché ogni azione ha una conseguenza definita sul futuro dei personaggi.

Domina è una serie che consigliamo di vedere, anche a chi non è fan del genere storico o di intrighi di potere. E si presta al binge-watching: tutti gli 8 episodi sono su Sky e Now dal 14 maggio. Capirete il perché di seguito, se volete leggere delle anticipazioni.

ATTENZIONE, SPOILER!
Non proseguire oltre nella lettura se non desideri leggere anticipazioni

Andando con ordine, nella prima puntata Livia è giovanissima ed è interpretata da Nadia Parkes. La sua famiglia è una delle più ricche di Roma, eppure il vento sta cambiando e presto chi tifa per la Repubblica potrebbe ritrovarsi a dover perdere tutto. Il padre Livio (Liam Cunningham) che fa parte proprio di questa fazione ha già pianificato di promettere in sposa la figlia Livia a Tiberio (Enzo Cilenti) prima di andare in guerra, lontano da casa, e scendere in battaglia.

La guerra non sarà favorevole a Livio, che infine deciderà di suicidarsi senza farsi uccidere dai suoi più acerrimi nemici, interni alla stessa Roma. Nel frattempo nella Capitale la situazione è precipitata: la fazione che vede primeggiare Gaio Augusto (Tom Glynn-Carney) sta distruggendo ciò che prima era in mano ai potenti, vuole cambiare le gerarchie e per farlo deve ricorrere al sangue.

Liam Cunningham in Domina. – Foto di: Antonello & Montesi / ufficio stampa Sky

Livia si trova così costretta a fuggire con il bambino che ha dato alla luce. Prima vagabonda con l’amica Antigone e il marito nelle foreste dell’Italia Centrale, nei pressi di Perugia, dove è costretta a sporcarsi le mani e a uccidere i suoi inseguitori, abbandonando momentaneamente Antigone. Poi, arriva in Sicilia, terra più sicura. L’obiettivo, però, è tornare al più presto a Roma. E ci riuscirà.

Livia vuole sovvertire il suo destino, tornare al centro della scena romana, recuperare quanto perso. Con grande fatica e pazienza Livia lavora per riabilitare il suo status, tessendo varie trame: corteggia il suo nemico (o dovremmo dire, ex nemico) Gaio Augusto, si libera del marito ubriacone e nullafacente, recupera Antigone da un bordello guidato da Balbina (Isabella Rossellini), riesce a far allontanare la moglie di Gaio Augusto, Scribonia (Bailey Spalding), e quindi finalmente a sposare il futuro imperatore di Roma.

Isabella Rossellini in Domina. – Foto di: Antonello & Montesi / ufficio stampa Sky

Nel giro di 50 minuti il copione prende fuoco per quanto numerosi sono gli eventi della seconda puntata. Il gioco della storia si fa ancora più interessante dal terzo episodio: a dare il volto a Livia subentra Kasia Smutniak; Gaio Augusto è interpretato da Matthew McNulty.

Domina si trasforma in un political drama, una House of cards alla romana, dove le mosse politiche vengono studiate nel dettaglio tra rischi e benefici, dubbi e ipotesi, ricorrenze e potenti intuizioni. E Livia è maestra in questo: una stratega nata, infallibile calcolatrice delle dinamiche romane. Kasia è in grado di esprimere con il volto e con i gesti queste abilità istituzionali.

Livia deve fare i conti con molti fronti interni. Scribonia (Christine Bottomley) è tornata e non ha mai perdonato che Livia le abbia rubato il marito. Per Scribonia qualsiasi disgrazia che le capita è attribuibile alle macchinazioni di Livia, e non ha sempre tutti i torti. Una parte della famiglia di Gaio Augusto è chiaramente contro Livia e i suoi figli e spera sempre che questi facciano una brutta fine.

A destra, Christine Bottomley in Domina. – Foto di: Antonello & Montesi / ufficio stampa Sky

Desideri che quasi si realizzano quando Livia non è più fisicamente in grado di partorire e dare un erede, figlio maschio, a Gaio Augusto.

Ma ci fermiamo qui e non andiamo oltre con le anticipazioni: vi auguriamo di scoprire voi stessi le vicende di Domina.

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