Da oggi, venerdì 25 giugno, è online su Disney+ con tutti i 6 episodi la docuserie Pride sui diritti LGBTQ+ in America. Saranno analizzati da famosi registi decennio per decennio a partire dagli anni 50 in poi.
Pride spazia dalla sorveglianza dell’FBI sulle persone omosessuali durante il Lavender Scare degli anni 50 alle guerre culturali degli anni ‘90 e oltre. Anche con personaggi meno conosciuti come Madeleine Tress o il videografo degli anni 80, Nelson Sullivan, che ha raccontato come il centro di New York si stesse svuotando durante l’epidemia di AIDS. La serie presenta anche figure internazionali come il pioniere dei diritti civili Bayard Rustin, lo scrittore Audre Lord e i senatori Tammy Baldwin e Lester Hunt.
I sei registi coinvolti nel progetto sono Tom Kalin, Andrew Ahn, Cheryl Dunye, Anthony Caronna e Alex Smith, Yance Ford e Ro Haber.
Gli episodi nel dettaglio
Episodio 1 – “Anni ‘50: La gente faceva le feste”
Uno sguardo approfondito sulle vite vissute a pieno dalle persone queer negli anni ‘50 nel pieno di un forte aumento delle norme governative contro la comunità LGBTQ+ guidate dal senatore Joseph McCarthy, che ha inaugurato un’era di persecuzione appoggiata dal governo. Diretto da Tom Kalin.
Episodio 2 – “Anni ‘60: Rivolte e rivoluzioni”
Ancor prima di Stonewall, il Pride ha messo le sue radici negli anni ‘60, quando eroi meno conosciuti provenienti da comunità emarginate, tra cui ragazze queer di colore e donne trans, hanno giocato un ruolo fondamentale nel progresso del movimento. Attraverso l’attivismo e la protesta, piccola e grande, la comunità LGBTQ+ ha lottato per i diritti, l’accettazione e l’uguaglianza. Diretto da Andrew Ahn.
Episodio 3 – “Anni ‘70: L’avanguardia della lotta”
In questo viaggio personale, Cheryl Dunye intreccia filmati d’archivio, testimonianze personali e interviste per mostrare come gli anni ‘70 abbiano contribuito a forgiare un movimento nazionale, dalla prima marcia del Gay Pride, all’ascesa di artisti come la regista Barbara Hammer e la poetessa Audre Lorde, al confronto del femminismo intersezionale e al contraccolpo e all’opposizione della destra religiosa. Diretto da Cheryl Dunye.
Episodio 4 – “Anni ‘80: Underground”
La New York degli anni ‘80, rinvigorita dalla rivoluzione sessuale dell’epoca precedente e dall’ascesa del Gay Liberation Front, vide un afflusso di persone queer nel centro di Manhattan e l’ascesa della scena del ballo underground. Allo stesso tempo, l’epidemia di AIDS devastava la comunità gay mentre Ronald Reagan e la sua Moral Majority si rifiutavano di intervenire. Diretto da Anthony Caronna e Alex Smith.
Episodio 5 – “Anni ‘90: Le guerre culturali”
Gli anni ‘90 avrebbero dovuto annunciare una nuova era per la comunità LGBTQ+. Con l’elezione di Bill Clinton, avevano finalmente un alleato alla Casa Bianca – o così pensavano. Le guerre culturali erano in pieno svolgimento e venivano combattute ovunque, da Capitol Hill ai cinema alle chiese. Hanno devastato le comunità, ma hanno anche galvanizzato le persone LGBTQ+ a creare politiche e organizzazioni che ancora oggi lottano per l’uguaglianza. Diretto da Yance Ford.
Episodio 6 – “Anni 2000: Y2gay”
Gli anni 2000 hanno inaugurato una nuova era di visibilità queer, dove gay e lesbiche stavano guadagnando l’accettazione nei media tradizionali. Ma anche mentre i membri bianchi cisgender della comunità LGBTQ+ trovavano un posto nella società, la lotta per i diritti delle persone trans continuava, e quella lotta ha preso la scena principale solo oggi. Diretto da Ro Haber.