Il mondo degli appassionati di serie televisive si divide storicamente fra i puristi, che seguono unicamente i loro show preferiti in lingua originale affiancati dai sottotitoli, e coloro i quali preferiscono seguirli solo una volta doppiati in italiano, rimarcando l’importanza di una figura professionale nata soprattutto nel nostro Paese e apprezzata in tutto il mondo.
Ma quali sono le serie internazionali che maggiormente hanno spinto gli appassionati di serie televisive ad imparare almeno una lingua straniera? La piattaforma digitale Italki, specializzata nell’apprendimento delle lingue, ha fornito una classifica, indicando i sette show (tutti disponibili su Netflix) che meglio possono aiutare o invogliare gli appassionati anche a conoscere le forme colloquiali degli idiomi in questione.
In questa classifica, il primo posto è assegnato al survival drama sudcoreano Squid Game, che nell’ultimo mese è diventato un fenomeno virale diventando uno degli show più seguiti sulla piattaforma. L’avvento della serie ha permesso di registrare un incremento del 30%, rispetto al 2020, degli studenti italiani che vogliono imparare la lingua coreana (andando ad ampliare un fenomeno già in crescita grazie al K-Pop, apprezzato soprattutto dai giovanissimi, ndr).
Al secondo posto vi è Bordertown (Sorjonen), serie crime finlandese che racconta le vicende dell’ispettore di polizia Kari Sorjonen che ha deciso di trasferirsi in una piccola città di confine tra la Finlandia e la Russia per stare vicino alla moglie, ammalatasi di cancro, ma la sua ricerca di serenità è interrotta da una serie di misteriosi crimini.
Al terzo posto si trova Dark – I segreti di Winden, serie tedesca che mescola crime e fantascienza che, partendo dalla scomparsa di due ragazzi nella cittadina di Winden, prova a spiegare i tanti segreti che riguardano i suoi abitanti e ai tanti fenomeni misteriosi che vi si sono verificati.
Al quarto posto è presente La casa di carta (La casa de papel), in questo caso per imparare la lingua spagnola. Una fra le serie più note della piattaforma, molto apprezzata soprattutto nelle primissime stagioni in cui veniva raccontato il tentativo, da parte di alcuni criminali, di realizzare il furto del secolo presso la Zecca di Stato spagnola.
Il quinto posto è assegnato a Emily in Paris, serie americana che racconta del trasferimento nella capitale francese di Emily Cooper dopo un’importante opportunità di lavoro, pur non conoscendo una parola della lingua d’Oltralpe. Si tratta di una serie bilingue, in cui si mescolano l’inglese americano della protagonista e il francese usato dai suoi nuovi colleghi.
Al sesto posto si classifica The Crown, serie britannica che racconta, in chiave romanzata, le vicende legate alla Corona Britannica e, in particolare, i quasi 70 anni di regno di Elisabetta II, dal matrimonio col duca Filippo di Edimburgo nel 1947 fino ai giorni nostri. Inutile rimarcare come questa serie permetta di notare le differenze, soprattutto d’accento, fra l’inglese britannico e quello americano, che, forse, siamo più abituati ad ascoltare, fra musica e trasmissioni importate in Italia.
Infine, al settimo posto si trova Meglio di noi, serie fantascientifica russa ambientata in un futuro distopico non molto distante dal nostro presente, il 2029. Un’epoca in cui i robot sono diventati parte integrante della nostra vita, ma ciò determina il malcontento della popolazione umana, scatenando, quindi, la rivoluzione.