Dimenticate Il Commissario Montalbano, perché il Luca Zingaretti che vedrete da oggi, 18 marzo, nella nuova serie televisiva di Sky e NOW è un uomo duro con più ombre che luci. Protagonista degli 8 episodi de Il Re, è nei panni di Bruno Testori, direttore di un carcere che è più un sovrano assoluto al di sopra della legge.
Nel carcere San Michele, però, presto le condizioni cambieranno a seguito di un grave fatto di sangue che porterà la sostituto procuratore Laura, interpretata da Anna Bonaiuto, a mettere sotto torchio i sottoposti di Testori. Per scardinare un sistema illegale così ben radicato e protetto servirà però del tempo e soprattutto una strategia infallibile.
Zingaretti viene diretto da Giuseppe Gagliardi (1992, Non uccidere) in un ruolo totalmente differente dai suoi precedenti. Nel cast troviamo anche Isabella Ragonese nei panni di un’agente della polizia carceraria del San Michele; Barbora Bobulova, che nella serie è l’ex moglie del personaggio interpretato da Zingaretti; e Giorgio Colangeli nei panni di Iaccarino, comandante della prigione e grande amico di Bruno Testori.
Per i più curiosi, gli interni del carcere San Michele corrispondono all’ex prigione Le Nuove di Torino oggi trasformato in un museo. Gli esterni invece corrispondono a una città di mare. Le due diverse ambientazioni sono mescolate perfettamente dal montaggio.
La sinossi ufficiale
Il San Michele è un carcere di frontiera dove Bruno Testori, il Direttore, esercita la sua personale idea di giustizia, il suo quarto grado di giudizio, al di sopra della legge dei tribunali e dei codici di procedura penale. Perché dietro ogni detenuto c’è una storia, una vita deragliata: e anche se fuori dal carcere la prima a essere andata fuori dai binari è proprio la sua, dentro il San Michele Bruno è un sovrano assoluto. Spietato con chi lo merita, e inaspettatamente misericordioso con altri, sempre seguendo i principi della propria distorta e oscura morale. Ma quando il regno rischia di crollare, minacciato da un pericolo imminente, Bruno si troverà a combattere la guerra più difficile.