Da oggi, lunedì 4 aprile, è nel catalogo di Prime Video e debutta alle ore 21:15 su Sky Cinema Uno (oltre che in streaming su NOW) il film Freaks out, opera seconda di Gabriele Mainetti, che si era già fatto notare da critica e pubblico con la sua pellicola di debutto, Lo chiamavano Jeeg Robot (2015). Il lungometraggio è stato presentato in concorso all’ultima Mostra del Cinema di Venezia aggiudicandosi il Premio Pasinetti, il Premio Carlo Lizzani e il Leoncino d’oro.
Nella Roma del 1943, durante l’occupazione nazista della Seconda Guerra Mondiale, il Circo Mezzapiotta rischia la chiusura e il suo proprietario, l’ebreo Israel (Giorgio Tirabassi), decide di utilizzare gli ultimi risparmi per fuggire in America assieme ai suoi 4 “fenomeni da baraccone”, ovvero: Matilde (Aurora Giovinazzo), la ragazza in grado di produrre elettricità e folgorare chi la tocca; Fulvio (Claudio Santamaria), l’uomo dotato di grande forza e completamente ricoperto di peli a causa dell’ipertricosi; Cencio (Pietro Castellitto), un ragazzo albino capace di addomesticare gli insetti; Mario (Giancarlo Martini), un nano che può controllare gli oggetti in metallo.
Nel corso dei rastrellamenti Israel scompare e mentre Matilde si adopera nel cercarlo gli altri 3 membri del gruppo vengono assunti da Franz (Franz Rogowski), un pianista tedesco e direttore artistico del Berlin Zircus.
Franz, che è anche dotato del potere della chiaroveggenza, è a conoscenza del fatto che 4 esseri con particolari poteri potrebbero uccidere Hitler e, proprio per ostacolare questa prospettiva, accoglie sotto il suo tendone tutti i “fenomeni da baraccone” e li tortura.
Dopo aver catturato anche Matilde e ricomposto il quartetto del Circo Mezzapiotta, Franz riconoscerà in loro i 4 individui in grado di fermare i piani del Terzo Reich e deciderà di metterli tutti al rogo…
Quello di Mainetti è indubbiamente un esperimento coraggioso nel panorama cinematografico italiano e ha il pregio di creare un innovativo mix tra fantascienza, dramma storico e azione. L’ottima capacità narrativa assieme alla maestosa produzione, la bella fotografia, il grande lavoro dei comparti di trucco, parrucco e costumi oltre all’accurata ricostruzione del design d’epoca rendono Freaks out un film di respiro internazionale.