Giovedì 19 maggio, a pochi giorni di distanza dal secondo anniversario della sua scomparsa, arriva in prima visione su Rai3, a partire dalle ore 21:20, il film Ezio Bosso. Le cose che restano, documentario diretto nel 2021 dal regista Giorgio Verdelli e presentato in anteprima, come evento speciale nella sezione Fuori concorso, alla 78ª Mostra del Cinema di Venezia.
L’opera ripercorre vita, carriera e arte di Ezio Bosso, direttore d’orchestra, compositore e pianista torinese, scomparso a soli 48 anni a seguito dell’aggravarsi di una malattia neurodegenerativa diagnosticatagli nel 2011 e che lo aveva costretto ad abbandonare l’esecuzione strumentale per dedicarsi alla direzione e alla composizione senza mai perdere la propria determinazione o compromettere il suo talento artistico.
Grazie a interviste e riflessioni personali (nelle quali spiccano le sue innate capacità comunicative) buona parte del racconto è affidato alla voce del suo protagonista che, oltre a diventare un simbolo motivazionale, è riuscito ad avvicinare anche un pubblico privo di rudimenti alla musica classica e sinfonica.
Quindi, come è giusto che sia, la narrazione è ampiamente arricchita dalla sua amata musica e non manca, infine, il ricordo di parenti, amici e colleghi tra i quali figurano Fabio e Ivana Bosso, Gabriele Salvatores, Silvio Orlando, Paolo Fresu, Cecilia Gasdia, Angela Baraldi, Luca Bizzarri, Valter Malosti, Enzo Decaro, Raffaele Mallozzi e Michele Dall’Ongaro.