Solo per passione: la fotografa Letizia Battaglia nella miniserie in onda su Rai 1

Letizia Battaglia se n’è andata lo scorso 13 aprile 2022 poche settimane dopo aver compiuto 87 anni. Stasera e domani, alle 21,25, Rai 1 (in streaming anche su Rai Play) trasmetterà la miniserie in due puntate Solo per passione, dedicato alla vita di una delle più importanti fotografe dei nostri tempi.

Diretta da Roberto Andò e interpretata da Isabella Ragonese, la miniserie farà rivivere, attraverso anche le memorabili fotografie della stessa Battaglia, gli anni più neri della storia di Palermo, assediata dalla mafia: una mattanza lunga più di un decennio, di cui hanno fatto le spese poliziotti, magistrati ma anche cittadini inermi. Le due puntate sono state realizzate con la collaborazione e sulla base della biografia scritta dalla stessa fotografa, nella quale ha raccontato anche le lotte delle donne del secolo scorso, per conquistare la propria dignità e libertà. Unica fotoreporter donna fra tanti uomini, Battaglia ha provato a restituire, attraverso i suoi scatti uno sguardo di pietà e di bellezza.

La miniserie entrerà a far parte di un boxset di Rai Play che sarà disponibile in occasione del 30° anniversario della Strage di Capaci, nella quale persero la vita il giudice Giovanni Falcone, la moglie e magistrato Francesca Morvillo e tutti i componenti della sua scorta.

Le sinossi delle due puntate

Prima puntata

Letizia Battaglia è un’adolescente curiosa, che a sedici anni decise di sposarsi ma il cui desiderio di emancipazione dalla propria famiglia si dissolve in un matrimonio con Franco Stagnitta (Paolo Briguglia) disciplinato da rigide regole patriarcali. Il ruolo di moglie e madre di tre figlie le impedisce di proseguire negli studi e la curiosità intellettuale è vissuta dal marito come una minaccia. Accusata di adulterio, Letizia ha un crollo nervoso e viene ricoverata in Svizzera. Al ritorno a Palermo, ritrova un matrimonio in piena crisi e la sua stabilità mentale è compromessa, dovendo ricorrere alla psicanalisi.

L’incontro con Santi Caleca (Enrico Inserra), giovane fotografo, le permette di fare una scelta definitiva, abbandonando il tetto coniugale insieme alle figlie nonostante i pochi mezzi economici a disposizione. Viene così messa in prova dal direttore responsabile de L’Ora, Valerio Nisticò (Fausto Russo Alesi), che le richiede di accompagnare ogni articolo con un’immagine, facendo scattare in lei la passione per la fotografia. Quando Santi lascia Palermo per andare a Milano, Letizia decide di seguirlo e questo le coste di dover perdere i contatti con la figlia maggiore Cinzia, che rimane in Sicilia al fianco del padre. Proprio nel capoluogo lombardo, Letizia riesce ad affermarsi come fotografa, che le permette di poter tornare, insieme a Santi, a dirigere il servizio fotografico de L’Ora.

Seconda puntata

Il ritorno a Palermo è segnato sia dalla difficile convivenza nell’ambiente, fortemente maschilista, che caratterizza il racconto e le indagini della cronaca nera palermitana di quegli anni, ma anche dalle pesanti angosce familiari di Letizia. Nel lavoro, la fotografa instaura un rapporto di stima col capo della Squadra Mobile di Palermo, Boris Giuliano (Sergio Vespertino), e crea attorno a sé un’affidabile squadra di collaboratori.

Dopo al fine della relazione con Santi, Letizia prende una pausa e decide di frequentare il laboratorio di teatro di Grotowski, nel quale conosce il fotografo Franco Zecchin (Federico Brugnone), che la raggiunge nella squadra de L’Ora. Intanto, Cosa Nostra alza il tiro colpendo gli uomini delle istituzioni, fra cui lo stesso Giuliano, e Battaglia ha modo di fotografare il rocambolesco arresto del suo assassino, Leoluca Bagarella. Fra le vittime di mafia immortalate dall’obiettivo di Battaglia vi sono anche Piersanti Mattarella, sorretto dal fratello Sergio (attuale Presidente della Repubblica), e il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa.

Apprezzata a livello internazionale, Battaglia conquista nel 1988 il Premio Eugene Smith, grazie anche ad alti tipi di fotografie nei quali ritrae soggetti che esulano dal tema della cronaca nera. Nel 1992, dopo la chiusura improvvisa de L’Ora, Letizia si ritrova a fotografare la scena della strage di Capaci, che la porta ad abbandonare il mondo della fotografia. Il suo ultimo colpo giornalistico è uno scatto che ritrae l’ex Presidente del Consiglio Giulio Andreotti mentre stringe la mano al boss Ignazio Salvo.

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