Il 28 giugno a Milano sono stati presentati i Palinsesti Rai 2022 e 2023, divisi per generi grazie alla nuova struttura aziendale impostata dall’AD Carlo Fuortes. Abbiamo già ripercorso i programmi annunciati con i nostri post: novità del daytime – novità del prime time – novità su serie tv e film. Qui invece riportiamo proprio le dichiarazioni più interessanti di Carlo Fuortes, amministratore delegato Rai.
L’esordio non poteva che riguardare appunto il cambio delle direzioni, da quelle per singola rete a quella per generi televisivi. Fuortes ha ribadito il suo concetto: “È un’importante rivoluzione per garantire alla Rai di stare al passo coi tempi ora e nel futuro. Inizia un lavoro che si basa sulla collaborazione da parte di questa squadra che ha tutta la mia fiducia. La possibilità dei direttori di poter andare su tutti i canali sarà un arricchimento straordinario. Con la nuova organizzazione possiamo superare un grande limite non ragionare soltanto sul palinsesto lineare: mettiamo al centro il prodotto e il contenuto“.
La sfida è anche quella di stare al passo con i cambiamenti televisivi, dal digitale terrestre che modificherà nel 2023 lo standard di trasmissione al vasto mondo dello streaming e on demand. “Si tratta di un cambiamento paragonabile a quello accaduto negli anni 50-60 e di fronte a noi c’è un panorama che muta velocemente. La Rai sarà impegnata in questo nei prossimi mesi e nei prossimi anni. Il processo per l’HD sarà completato per gennaio 2023. Un canale in lingua inglese non è più previsto“, dice Fuortes.
Che risponde anche a chi chiede sul rischio di pubblicizzare troppo i concorrenti in streaming come Netflix e Prime Video: “Non vedo dei grandi rischi perché le piattaforme parlano ad un altro pubblico. È un mercato estremamente fluido. La Rai punta ancora tutto sulla modalità lineare. Netflix e Amazon sono dei competitors ma non significa che non si possono trovare accordi per valorizzare i nostri prodotti. Non credo sia un problema portare prodotti Rai su Netflix.“. Quest’ultimo riferimento è alla serie Mare Fuori, che dopo la finestra di esclusiva su RaiPlay è passata a Netflix dove è in Top 10 tra i contenuti più visti della piattaforma.
Invece sulla questione dell’utilità dei talk politici, l’AD Carlo Fuortes è chiaro: “Non è l’amministratore delegato che può decidere da solo. Io in commissione di vigilanza ho cercato di dire che il talk di un certo tipo non è l’unico modello da seguire. Sul futuro di Cartabianca sono in buone mani… nel senso che la responsabilità di dirigere e lavorare con Bianca Berlinguer spetta ad Antonio Di Bella (direttore del genere Approfondimento, nda). Sono sicuro che farà un ottimo lavoro“. Di Bella gli fa allora eco: “La mia bussola è sempre la stessa: nessuna censura, non togliere nessuna voce ma aggiungere”.