Le iniziative Rai e RaiPlay in ricordo di Piero Angela

L’Italia perde il suo Maestro della divulgazione scientifica: Piero Angela è morto a 93 anni e la Rai, cui ha dato tanto a partire dal Tg1 e dallo storico titolo Quark, lo ricorda con una programmazione speciale in Tv e sul web.

Attraverso il portale streaming di RaiPlay è possibile recuperare una playlist a lui dedicata con le numerose interviste televisive rilasciate a Che Tempo Che Fa, Mezz’ora in più, Domenica in, La vita in diretta, Porta a Porta e Vieni da me. La punta di diamante dell’offerta è Angela – Le origini, con le immagini d’archivio che ripercorrono le prime fasi della carriera di Piero Angela tra cui la celebre telecronaca dello sbarco sulla Luna del 1969.

Sempre sul portale di RaiPlay sono disponibili alla visioni due delle docuserie originali create da Piero Angela, ovvero SuperQuark+ e Prepararsi al futuro, e le due produzioni tradizionali di Rai1 che da numerose edizioni fanno compagnia agli spettatori nel periodo estivo, parliamo di SuperQuark e SuperQuark Natura. Proprio queste due produzioni andranno in onda eccezionalmente questa sera, sabato 13/8, su Rai1 dalle ore 21,25 (al posto della replica di The Voice Senior), senza alcuna interruzione pubblicitaria.

Ricco anche l’omaggio di Rai Storia, al canale 54 del digitale terrestre, che potrà contare sulla seguente programmazione speciale.

Sabato 13, ore 19:35 – Piero Angela, raccontare la scienza
Domenica 14, ore 15 – Dal nostro inviato Piero Angela 1955-1968
Domenica 14, ore 15:30 – Dossier Mata Hari (documentario del 1964 di Piero Angela)
Domenica 14, ore 16:35 – Le otto ore di Waterloo (documentario del 1965 di Piero Angela)
Domenica 14, ore 17:30 – Piero Angela: dal giornalismo alla scienza 1968-1981
Domenica 14, ore 17:50 – L’avventura di Quark
Domenica 14, ore 18:10 – Sedici anni nella giungla
Domenica 14, ore 18:20 – Piero Angela, raccontare la scienza
Lunedì 15, ore 16 – Piero Angela, raccontare la scienza

La lettera di Piero Angela ai telespettatori

“Cari amici, mi spiace non essere più con voi dopo 70 anni assieme. Ma anche la natura ha i suoi ritmi. Sono stati anni per me molto stimolanti che mi hanno portato a conoscere il mondo e la natura umana. Soprattutto ho avuto la fortuna di conoscere gente che mi ha aiutato a realizzare quello che ogni uomo vorrebbe scoprire. Grazie alla scienza e a un metodo che permette di affrontare i problemi in modo razionale ma al tempo stesso umano. Malgrado una lunga malattia sono riuscito a portare a termine tutte le mie trasmissioni e i miei progetti (persino una piccola soddisfazione: un disco di jazz al pianoforte…). Ma anche, sedici puntate dedicate alla scuola sui problemi dell’ambiente e dell’energia. È stata un’avventura straordinaria, vissuta intensamente e resa possibile grazie alla collaborazione di un grande gruppo di autori, collaboratori, tecnici e scienziati. A mia volta, ho cercato di raccontare quello che ho imparato. Carissimi tutti, penso di aver fatto la mia parte. Cercate di fare anche voi la vostra per questo nostro difficile Paese. Un grande abbraccio”.

Le dichiarazioni della Rai

Presidente e Ad della Rai, Marinella Soldi e Carlo Fuortes, dichiarano“Prepararsi al futuro è il titolo scelto da Piero Angela per la prossima edizione del suo Superquark. Novantatré anni di età, maestro nella divulgazione scientifica, manteneva intatta curiosità di un bambino che scopre il mondo. Al suo entusiasmo per la conoscenza e per la scoperta la Rai e l’Italia intera devono molto. Le sue trasmissioni hanno saputo raccontare a tutti in modo semplice e affascinante argomenti complessi, aspetti del sapere che in passato erano riservati alle fasce più istruite della popolazione. Piero Angela nella sua lunga attività per la Rai ha mostrato come si possa fare un uso alto e insieme popolare del mezzo televisivo, realizzando un modello esemplare di servizio pubblico. Sperimentatore di tecniche televisive all’avanguardia, era amatissimo in azienda per professionalità e dedizione al lavoro. Sapeva valorizzare il contributo di ognuno, consapevole che la televisione richiede gioco di squadra”.

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