È stata la telenovela del mercato televisivo francese, un matrimonio osteggiato in qualunque modo quello tra i gruppi di TF1 e M6. E infatti, non s’ha da fare. Così ha deciso in autonomia TF1, dopo le nuvole nere che si erano addensate nelle ultime settimane: prima un iniziale parere negativo dell’Autorità per la concorrenza, poi la bagarre con Canal+ schieratasi apertamente contro il progetto.
Abbiamo seguito il percorso della vicenda fin dal primo annuncio di Maggio 2021, e a poco più di un anno e mezzo la storia termina con il più infausto degli esiti.
“Questa decisione arriva dopo le audizioni delle parti effettuate dal Collegio dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, il 5 e 6 settembre, a difesa dell’interesse e della necessità dell’operazione”, indica il comunicato ufficiale diramato dai gruppi.
I rimedi proposti per superare i paletti dell’Autorità non sono bastati, sarebbe stata necessaria un’operazione strutturale per dare vita alla fusione, ma evidentemente né TF1 né M6 volevano rinunciare ad alcuni asset.
“Le parti deplorano che l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato non abbia tenuto conto dell’entità e della rapidità dell’operazione che avrebbe portato cambiamenti nel settore audiovisivo francese. E rimangono convinti che la fusione tra TF1 e M6 sarebbe stata una risposta adeguata alle sfide derivanti dalla concorrenza accelerata con
piattaforme internazionali”, conclude la nota.
Quali scenari si aprono per M6 che vede sfumare la vendita a TF1? Ricordiamo che all’operazione nel 2021 si era fatta avanti Mediaset che però non era riuscita a spuntarla con la sua offerta.