Wanna: Netflix svela i segreti della teleimbonitrice Marchi nella docuserie online

Da oggi 21 settembre su Netflix è disponibile Wanna, la docu-serie in quattro episodi che ripercorre la vicenda giudiziaria e personale che ha riguardato Wanna Marchi e della figlia Stefania Nobile e che sicuramente molti spettatori italiani ricorderanno per le inchieste televisive di Striscia la notizia.

Wanna Marchi è stata soprannominata la Regina delle televendite, conoscendo un periodo di grandissima popolarità negli Anni 80 e 90, grazie alle sue pittoresche promozioni di fantomatici prodotti dimagranti sulle TV locali e nazionali (in particolare, sul network Rete A) in anni in cui questo tipo di pubblicità aveva ben pochi controlli e limiti. Un personaggio che è andato anche oltre i confini delle televendite e arrivando anche nella fiction (nei Promessi Sposi del Trio), nel cinema e nella musica, al ritmo del tormentone D’accordo?!, detto a gran voce e con la caratteristica cadenza bolognese.

Wanna Marchi – credits: Ufficio Stampa Netflix

Un successo ricostruito dopo una prima caduta, all’inizio degli Anni 90, dovuta alla bancarotta fraudolenta che colpì la società che portava il suo stesso nome, che si arrestò il 27 novembre 2001, quando Striscia la notizia lanciò lo scoop secondo il quale Marchi, Nobile e il sedicente mago Mario do Nascimento stessero truffando gli spettatori attraverso la vendita di presunti numeri fortunati, talismani, amuleti e altri oggetti che facevano leva sulla credulità popolare. La successiva vicenda giudiziaria fu trattata ampiamente dal TG Satirico di Canale 5 e da tutti i notiziari, allontanando Wanna Marchi e Stefania Nobile dalla televisione e condannandole alla reclusione per truffa aggravata.

Wanna racconta, alternando testimonianze dirette raccolte in 60 ore di girato e un totale di 100 ore di materiale d’archivio, gli aspetti più noti del caso Marchi e tutti gli effetti che esso ebbe sugli spettatori e sui media.

L’arco produttivo per la realizzazione di Wanna è stato di circa due anni, con nove mesi di montaggio. Il lavoro di ricerca preparatoria per la scrittura è durato circa un anno e ha visto impegnato un team di 3 giornalisti e altrettanti ricercatori di immagini. 

Le ricerche si sono orientate in tre direttrici principali così illustrate da Gabriele Immirzi, della produzione:

RICOSTRUZIONE DEI FATTI

“Al momento della nostra ricerca non esistevano libri o indagini aggiornate che ricostruissero la vita e le vicende di Wanna Marchi con conferme sufficienti. Abbiamo proceduto quindi a fare un primo giro di interviste conoscitive e abbiamo ricavato una serie di informazioni che poi sono state incrociate con tutte le 5000 pagine di carte giudiziarie che abbiamo potuto rinvenire, principalmente nelle procure di Bologna e Milano. “

RICERCA DELLE PERSONE

“Per arrivare alle 22 testimonianze che vediamo in video siamo passati da una prima presa di contatto con almeno 150 possibili testimoni (tra questi, molte sono vittime riconosciute della truffa che è costata a Wanna Marchi e alla figlia la condanna definitiva) che in alcuni casi hanno preferito non comparire, limitandosi a raccontare informazioni interessanti per ricreare il contesto. In un paio di casi la ricerca di alcuni testimoni ha richiesto molti mesi di lavoro perché, a vent’anni di distanza, alcune persone sembravano essersi dissolte nel nulla. Per la vastità del racconto da raccogliere, alcuni testimoni sono stati intervistati in più momenti. Per Wanna Marchi e Stefania Nobile, ad esempio, è stato necessario svolgere tre interviste a testa. “

RICERCA DEI REPERTORI

“La docuserie ha una lunghezza complessiva di circa 180 minuti che sono il risultato di 60 ore di interviste, 80 ore di repertorio e 90 di repertorio esclusivo di televendite.

Per ricostruire le fasi della vita di Wanna Marchi come acclamato personaggio pubblico abbiamo fatto ricorso alle Teche della Rai, di Mediaset, di Telemontecarlo, della Rsi svizzera e di SkyTg24, oltre ad alcuni repertori trovati negli archivi di piccole tv private. 

La parte sicuramente più impegnativa è stata la ricerca del repertorio delle televendite, una vera e propria caccia al tesoro tra cantine di collezionisti, pagine web destinate ai nostalgici degli anni ‘80/’90 e quei pochi archivi di tv private che hanno conservato qualche testimonianza. Abbiamo chiesto a tutti gli intervistati (in primis a Marchi e a Nobile) di aprirci album fotografici e repertori privati che contribuiscono a ricreare il clima delle varie fasi storiche che la vicenda attraversa.

Abbiamo svolto una ricerca particolarmente approfondita anche negli archivi dei giornali quotidiani e periodici e, piccola curiosità, per esigenze di ripresa, abbiamo fatto ricostruire dagli scenografi su base “filologica” le confezioni dei principali prodotti di Wanna Marchi.”

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