L’anno degli originals italiani Netflix è inaugurato da La vita bugiarda degli adulti, online da oggi 4 gennaio con i suoi 6 episodi, tratti dall’omonimo romanzo di Elena Ferrante pubblicato da Edizioni E/O.
L’autrice è la stessa della popolare L’amica geniale, resa ancor più famosa dalla trasposizione Rai e, anche qui, siamo di fronte a un gran prodotto e a un eccellente debutto, quello dell’esordiente Giordana Marengo, qualitativamente alto tanto quanto quello di Gaia Girace e Margherita Mazzucco.
Marengo ha dichiarato di ammirarle, ma di avere un percorso ben definito che vuol seguire e che evidentemente non ne ripercorre le esatte orme. Anche La vita bugiarda degli adulti tenta di distaccarsi dall’immaginario de L’amica geniale, e ci riesce fin dalle prime scene, sebbene l’ambientazione sia sempre quella di Napoli. Un racconto registico meno popolare, più acculturato fin dal minuto uno, meno sporco, più chic, con una fotografia moderna rispetto alla controparte: d’altronde, cambia l’epoca raccontata, che è quella degli Anni 90.
A non cambiare è invece la dicotomia tra due mondi, la Napoli di sopra e quella di sotto, quella borghese e quella povera, quella acculturata e quella ignorante almeno all’apparenza.
La serie è diretta da Edoardo De Angelis e, oltre a Giordana Marengo, è interpretata da Valeria Golino nel ruolo della zia Vittoria, da Alessandro Preziosi nei panni del padre Andrea, e da Pina Turco in quelli della madre Nella.
Al centro c’è il passaggio dall’infanzia all’adolescenza di Giovanna (Giordana Marengo) che combacia con una serie di scoperte in ambito familiare: lei non conosce affatto la zia, Vittoria. Il padre Andrea sembra aver mentito a Giovanna su molte cose che la riguardano, e un incontro tra le due donne è l’occasione sia per scoprire verità taciute, sia per esplorare il mondo dal punto di vista di Vittoria. Punto di vista che sembra essere molto più vicino a Giovanna, rispetto al background culturale alto restituito da Andrea e Nella.
La Napoli di sopra si è attribuita una maschera fine, e quella di sotto, che si finge smodata e triviale. Giovanna oscilla tra alto e basso, ora precipitando ora inerpicandosi, disorientata dal fatto che, su o giù, la città pare senza risposta e senza scampo.
La vita bugiarda degli adulti in formato serie by Netflix è una trasposizione ben fatta, a grande budget, sicuramente affascinante, a tratti però eccessivamente lenta nella narrazione, in particolare nel primo episodio. L’eccesso di staticità potrebbe farsi sentire per chi è abituato a sceneggiature ad azioni rapide, con una veloce evoluzione degli eventi, ma non sorprenderà certo gli spettatori de L’amica geniale che ritroveranno atmosfere riflessive, pacate, ricche di dettagli. A chi scopre per la prima volta “il mondo Ferrante”, però, consiglio di partire dall’altra serie, sicuramente più “ground-breaking”.