Sulle guide Tv cartacee, sulla Epg dei nostri televisori e nei promo dei programmi di prima serata di Rai1, presto non troveremo più la famosa dicitura “alle ore 21:25”. Poco importa se poi negli ultimi anni questa indicazione puramente formale è stata rare volte rispettata, come un treno perennemente in ritardo e mai puntuale.
Con l’arrivo della striscia politica Cinque minuti di Bruno Vespa, piazzata a schiaffo dopo il Tg1 della sera (più o meno tra le 20:32 e le 20:34) e prima dei Soliti Ignoti di Amadeus, la conseguenza è che ora anche quell’indicazione formale in griglia subisce un ulteriore slittamento. Dal lunedì al venerdì, i programmi di prima serata di Rai1 avranno uno start time fissato alle 21:30.
Dati Auditel alla mano, scopriamo che nell’ultima settimana in realtà lo start time è stato il seguente: lunedì 13 febbraio, la serie Fiori sopra l’inferno è iniziata alle 21:48; martedì 14 il film Come se non ci fosse un domani è cominciato alle 21:39; mercoledì 15 la celebrazione dei Pooh ha avuto inizio alle 21:40; giovedì 16 il primo episodio di Che Dio ci aiuti ha atteso le 21:39; venerdì 17 più magnanimi con The Voice Senior e il suo inizio alle 21:35.
Nei giorni indicati Soliti Ignoti – Il ritorno ha cominciato la sua corsa sempre tra le ore 20:42 e le 20:44. Tenendo conto del prime time fissato formalmente alle 21:25, il ritardo medio accumulato in palinsesto è stato di 15 minuti e 20 secondi, con un picco massimo di 23 minuti lo scorso lunedì.
Cosa succederà dal 27 febbraio quando prenderà il via Cinque minuti di Bruno Vespa? Nulla di buono, almeno per chi attende il programma in prima serata di Rai1. Con il coordinamento palinsesti che ha già messo le mani avanti facendo slittare le partenze, è immaginabile che la squadra di lavoro di Soliti Ignoti oltre a subire Vespa non abbia voluto rinunciare al suo minutaggio.
Il rischio è che il ritardo aumenti ancora e che aggiungendo i famosi Cinque minuti addirittura quel 21:48 di Fiori sopra l’inferno si trasformi in un tragicomico 21:53 da sfondamento in vecchia seconda serata. Mettendosi a pari o superando l’abitudine di Mediaset proprio a quegli orari. Un fatto inaccettabile per lo spettatore e che in ottica di servizio pubblico chiederebbe quasi una norma di regolamentazione della materia.
Oltre al problema dello slittamento della prima serata, si pone una questione di sovrapposizione dell’informazione. L’ha sollevata il comitato di redazione del Tg2 che ha scritto all’amministratore delegato della Rai, Carlo Fuortes.
“Ancora una volta rimaniamo stupiti per la collocazione oraria scelta, in contemporanea con la partenza del nostro Telegiornale delle 20:30. Un’edizione che sarà schiacciata da una parte dal nuovo programma di Vespa su Rai1, dall’altra dalla striscia quotidiana di Marco Damilano su Rai3. Senza considerare l’annoso problema del traino che lascia la linea al nostro Tg della sera con uno share a dir poco imbarazzante. Sotto organico di oltre venti unità, motivati dalla passione professionale e dall’attaccamento alla Testata non abbiamo mai smesso di contribuire ad un’informazione puntuale e tempestiva del Tg2”, si legge nella lettera di fuoco indirizzata ai vertici.
Ognuno insomma reclama i suoi spazi: dal Tg1 che non vuole cedere minuti per dover correre sul palinsesto, ai Soliti Ignoti che deve difendere il suo slot orario, fino al Tg2 che lamenta il rosicchiamento della concorrenza interna nell’ambito informativo. Mettiamoci dentro che anche la pubblicità vuole restare al suo posto senza sacrifici sulle casse e gli inserzionisti.
Se nessuno vuole trovarsi davanti le forbici, ci penserà la Rai a porre un velo nascondendo bene i tanti problemi dell’operazione o Bruno Vespa graverà come un macigno nei palinsesti, nei rapporti tra produzioni diverse e anche sugli ascolti televisivi che la prima rete Rai deve garantire? La soluzione la scopriremo in diretta.